Il Monumento di Virgilio
Il 30 novembre 1884, l'allora amministrazione, con la nuova denominazione di comune di Virgilio, decise di onorare il sommo poeta facendo costruire un monumento. La statua in ghisa fu modellata dallo scultore Agamennone Paganini, fusa ad opera di Luppi ed eseguita, su terreno donato dall'Ing. Prati, a cura dell'Ing. Andreani.
L'inaugurazione avvenne alla presenza del poeta G. Carducci, che declamò un eccelso discorso.
Il museo Virgiliano
Riaperto il 7 giugno 1997, il museo Virgiliano, situato a Pietole, è stato inaugurato nel 1981 sotto gli auspici delle celebrazioni per il bimillenario della morte del poeta.
L'apertura al pubblico fu possibile grazie alla definitiva donazione dello stabile, da parte degli eredi dell'Ing. Prati, al comune di Virgilio.
Oggi il museo unisce l'antica tradizione del luogo alle suggestioni dell'arte contemporanea.
L'edificio è sito in via Parma, 24 a cinque chilometri dalla città, ed è raggiungibile seguendo la strada romana che da Mantova porta a S. Benedetto Po.
Attualmente il museo ospita due preziose collezioni donate al comune da cittadini di Virgilio: la collezione di arte moderna di Ugo Colada e la collezione

archeologica Vincenzo Prati. La prima raccoglie 55 dipinti del grande pittore Ugo Colada nato a Virgilio nel 1805 e morto all'età di 100 anni. Pur evidenziando affinità con importanti artisti del passato a lui contemporanei, l'arte pittorica di Ugo Colada mantiene una sua precisa originalità, dovuta alla complessità del messaggio delle sue opere e alle sue eccezionali doti tecniche.
La collezione archeologica raccoglie vasi cinerari, olle e monete di epoca romana rinvenuti, a partire dal 1873, da Vincenzo Prati in un terreno di sua proprietà noto con il nome di Loghino, nell'area compresa tra Pietole Vecchia e l'antico argine del fiume Mincio.
Nel museo è inoltre presente una sezione dedicata al poeta Publio Virgilio Marone, nella quale è possibile visionare, oltre a volumi di interesse storico e letterario, un percorso didattico sulle opere e sulla vita del poeta e una preziosa ceramica rinascimentale raffigurante Virgilio.
La riserva naturale "Vallazza"
E' una vasta zona umida, lunga poco meno di 6 chilometri, che si estende su una superficie di circa 500 ettari.
Ideale continuazione del Lago Inferiore, è caratterizzata da un ampio spettro lacustre ricco di vegetazione galleggiante dall'alto valore naturalistico, nonché da zone palustri, saliceti spontanei, siepi e rivali. Al centro della riserva è posta una chiusa che ha il compito di impedire alle acque del Po di risalire il Mincio in coincidenza delle maggiori piene. In tali periodi i terreni emersi vengono coperti dal fiume; proprio queste sommersioni consentono alla riserva di conservare le caratteristiche di zona palustre. Tra le 279 specie vegetali presenti, ben 62 sono state segnalate come rare o rarissime in padania. Questa abbondante vegetazione è indispensabile per dare rifugio, ospitalità e protezione alla numerosa avifauna sia stanziale che di passo.
Istituita riserva naturale dalla regione Lombardia nel 1991, è gestita e tutelata da consorzio Parco del Mincio.
Le corti Virgiliane
Fino al 500 gli stanziamenti umani nel mantovano erano accentrati in borghi dominati da strutture difensive e di controllo: i castelli, che fungevano anche da luogo di accumulo delle derrate alimentari.
Dal 500 i Gonzaga cominciarono a guardare alla campagna in modo diverso, come luogo di svago e di riposo, ove ricevere ospiti illustri.
Prende così piede la tipologia della corte virgiliana tradizionale, caratterizzata, non già dall'ostentazione di ricche ornamentazioni, ma dalla sobrietà, dall'essenzialità della sua massa.
La corte più importante di tutto il comune, sia per le estese dimensioni del territorio, che per le qualità storico-artistiche è la Corte Virgiliana, della quale rimangono le stalle ed il "fabbricato cospicuo e solenne".
Di notevole importanza sono poi le altre corti del territorio: la corte Gobia, al centro di vicende belliche per la sua posizione all'incrocio di quattro strade, la corte Casale, che doveva costituire un grosso centro di attività agricole, la corte Boiana, la corte detta "L'Olmazzo", la corte detta "La Valestra" e le altre numerosissime corti disseminate sul territorio.
Presto sarà disponibile l'attracco fluviale presso la Corte Virgiliana.